Lo scaligero entrò trionfalmente a Padova il IO settembre 1328, per la cessione a lui fattane da Marsilio da Carrara; e ciò avveniva dopo 17 anni di funesta guerra che costò, secondo la cronaca del padovano Cortusio vivente nella stessa epoca, più di centomila morti. Essendo però lo Stato Padovano dato in dote a Taddea da Carrara nipote e pupilla di Marsilio, esso rimaneva sempre ufficialmente di proprietà della famiglia e amministrato da Cane, tanto è vero fhe poco dopo il nuovo signore nominò suo vicario Marsilio stesso, mentre Taddea con lo sposo Mastino della Scala nipote di Cane, si trasferiva a Verona, ed a Podestà veniva nominato Bernardino Ramici degli Ervai, nobile veronese. Cane della Scala, che la storia chiamò Cangrande, era uomo di grande ingegno e di gran valore militare, come abbiamo visto dalla lunga guerra sostenuta contro di noi. In breve tempo egli fece ritornare l'abbondanza e l'ordine nella nostra città esausta dalla guerra. Diminuì le più gravò se imposte, e fece ricche donazioni ai nobili ed ai principali cittadini. Tornato a Verona, accompagnato da molta, nobiltà padovana, passò l'inverno in gran feste per celebrare il nuovo possesso di Padova, ma nella primavera del 1329, sempre avido di conquiste e di dominio, intimò guerra a Treviso e la conquistò, ma poco dopo il suo trionfale ingresso in quella città si. ammalò gravemente e colà morì il 22 luglio1329. Gli successero nelle numerose sue signorie di Verona, Vicenza, Padova e Treviso, i suoi nipoti Alberto e Mastino.
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